A che cosa serve una cippatrice? Prima di rispondere a questa domanda, è bene capire che cos’è di preciso questo macchinario.
La cippatrice è uno strumento che serve a lavorare gli scarti vegetali, per la maggior parte legno. Come suggerisce il nome stesso, trasforma rami, potature, tronchi e residui legnosi in cippato, ovvero legno ritoddo in scaglie, dalle dimensioni differenti ma comunque mai superiori a pochi centimetri. Questo materiale può avere poi molteplici applicazioni: dalla produzione di compost (concime) all’arricchimento del suolo, dal suolo destinato agli animali all’utilizzo come biomassa.
A questo proposito, è utile fare una distinzione tra il cippato ed il pellet. Entrambi infatti derivano dalla lavorazione del legno, ma presentano differenze sostanziali in termini di produzione, aspetto e utilizzo. Il cippato si presenta come frammenti di legno irregolari, e si ottiene dalla cippatura di scarti legnosi come rami, tronchi e via dicendo. Rispetto al pellet, è indicato per differenti utilizzi.
Il pellet viene prodotto da macchinari chiamati presse pellettatrici. Queste macchine si occupano di macinare e comprimere segatura e trucioli di legno per trasformarli in piccoli “cilindri”, il pellet appunto. Questo materiale, al contrario del cippato, viene utilizzato quasi esclusivamente come combustibile per caldaie e stufe domestiche e industriali.
Analogie:
Ora che abbiamo appreso la differenza tra pellet e cippato, approfondiamo il processo produzione di quest’ultimo ed il funzionamento di una cippatrice.
Come funziona una cippatrice: dal legno al cippato
Dunque, come funziona esattamente una cippatrice? Innanzitutto, il materiale legnoso viene inserito nella tramoggia, una sorta di imbuto che lo convoglia verso il sistema di taglio della cippatrice. Questo sistema può essere di diverse tipologie, nello specifico avremo:
- Cippatrici a disco: sono dotate di un disco rotante munito di lame affilate, che tagliano il legno in piccoli frammenti.
- Cippatrici a tamburo: utilizzano un tamburo rotante con lame che sminuzzano il legno contro una controlama fissa.
Indipendentemente dalla tipologia, il principio di funzionamento è lo stesso: il legno viene afferrato da rulli di alimentazione e trascinato verso il sistema di taglio, dove viene ridotto in piccoli pezzi. La dimensione del cippato può essere regolata in base alle esigenze, variando la distanza tra le lame o la velocità di rotazione del disco/tamburo.
Il cippato prodotto viene poi espulso attraverso un condotto di scarico, che può essere orientato in diverse direzioni per facilitare la raccolta o il carico su un rimorchio. Alcune cippatrici professionali sono dotate di sistemi di ventilazione che facilitano l’espulsione del cippato e ne riducono l’umidità. Il motore, solitamente a scoppio o elettrico, fornisce la potenza necessaria per azionare il sistema di taglio e i rulli di alimentazione. La potenza del motore determina la capacità della cippatrice di lavorare legni di diverso diametro e durezza.
La cippatrice è quindi una macchina che sfrutta la forza meccanica per trasformare gli scarti legnosi in un nuovo materiale che può essere riutilizzato in svariati ambiti.
Modelli e caratteristiche di una cippatrice
Vediamo ora i diversi modelli di cippatrici disponibili sul mercato. La scelta della cippatrice giusta dipende dalle esigenze specifiche, dal tipo di materiale da cippare e dalla frequenza di utilizzo.
Le cippatrici a disco, delle quali abbiamo precedentemente visto il funzionamento, sono ideali per chi cerca una soluzione compatta e maneggevole. Queste cippatrici sono perfette per il giardinaggio domestico, in quanto permettono di sminuzzare rami e potature di piccolo diametro. Le cippatrici a disco sono spesso dotate di un sistema di alimentazione a rullo, che facilita l’inserimento del materiale e aumenta la sicurezza dell’operatore.
Le cippatrici a tamburo, invece sono macchine più potenti e versatili. Queste cippatrici sono in grado di lavorare legni di diametro maggiore, fino a 20-25 cm, e sono quindi adatte anche per l’utilizzo professionale. Le cippatrici a tamburo sono spesso dotate di un sistema di alimentazione idraulico, che garantisce una maggiore forza di trazione e una migliore gestione dei materiali più difficili.
Per chi ha necessità di spostare la cippatrice su terreni accidentati o in zone difficilmente raggiungibili, le cippatrici a cardano rappresentano la soluzione ideale. Queste cippatrici sono azionate dalla presa di forza del trattore, offrendo una maggiore potenza e mobilità. Le cippatrici per trattore sono spesso utilizzate in ambito agricolo e forestale per la pulizia di terreni, la manutenzione di siepi e la produzione di cippato per il riscaldamento.
La scelta della cippatrice giusta dipende quindi da diversi fattori: materiale da cippare, frequenza d’uso il budget a disposizione sono perciò aspetti fondamentali da tenere in considerazione.
Utilizzi del cippato e benefici ambientali
A questo punto, potreste chiedervi: “Ma a cosa serve tutto questo cippato?”. La risposta è semplice: il cippato, come detto in precedenza, è un materiale versatile, dalle molteplici applicazioni, che può tornare utile in diversi modi.
Innanzitutto, il cippato può essere utilizzato anche in ambito domestico. In un giardino, questo materiale può essere sparso come pacciamatura, proteggendo il terreno dall’erosione, riducendo la crescita delle erbacce e mantenendo l’umidità del suolo, in modo da favorire la crescita delle piante. Inoltre, decomponendosi lentamente, arricchisce il terreno di sostanza organica, migliorandone la fertilità.
Ma non è tutto. Il cippato può essere utilizzato anche per la produzione di compost di alta qualità, un fertilizzante naturale che nutre le vostre piante e riduce la necessità di utilizzare prodotti chimici. Sebbene il pellet in questo senso sia da considerarsi migliore, il cippato può essere utilizzato anche per il riscaldamento. Il cippato è una biomassa che può essere utilizzata come combustibile per caldaie e stufe, producendo energia termica in modo ecologico e sostenibile.
Ma i benefici ambientali della cippatura non si fermano qui. Riducendo il volume degli scarti vegetali, la cippatura contribuisce a diminuire la quantità di rifiuti da smaltire in discarica, alleggerendo il carico sull’ambiente. Insomma, cippare non è solo un modo per liberarsi degli scarti vegetali, ma vuol dire contribuire concretamente a proteggere l’ambiente e promuovere un futuro più sostenibile.
Cippare o triturare? Ecco le differenze
Dopo aver visto la differenza tra cippato e pellet, vediamo altri due termini che spesso possono essere confusi. Spesso, infatti, i termini “cippatrice” e “biotrituratore” vengono utilizzati in modo intercambiabile, ma in realtà si tratta di due macchine diverse, ognuna con caratteristiche e funzioni specifiche.
La differenza principale risiede nel sistema di taglio e nella dimensione del materiale prodotto. Le cippatrici, come abbiamo visto, utilizzano lame o martelli per ridurre il legno in frammenti più grandi, chiamati chip. I biotrituratori, invece, sono dotati di lame più piccole e affilate, che sminuzzano il materiale organico in particelle più fini.
Un’altra differenza riguarda il tipo di materiale trattato; mentre le cippatrici sono progettate per lavorare principalmente legno, come rami, tronchi e potature, i biotrituratori, sono più versatili e possono triturare anche altri tipi di materiale organico, come foglie, erba, fiori e scarti vegetali. Un’ulteriore differenza si riscontra nelle dimensioni del materiale in ingresso. Le cippatrici possono generalmente lavorare rami e tronchi di diametro maggiore rispetto ai biotrituratori.
Se avete bisogno di sminuzzare grandi quantità di legno per produrre cippato da utilizzare come combustibile o compost, una cippatrice è la scelta migliore. Se invece dovete triturare prevalentemente scarti vegetali per produrre compost o pacciamatura fine, un biotrituratore è più indicato.
Quanto costa una cippatrice?
Concludiamo l’articolo esaminando il costo che può avere un macchinario come una cippatrice. La risposta a questa domanda, come spesso accade, non è univoca. I prezzi delle cippatrici, infatti, variano notevolmente in base a diversi fattori, come la potenza del motore, la tipologia di taglio, le dimensioni e la marca.
Le cippatrici domestiche, adatte per giardini di piccole e medie dimensioni, possono partire da poche centinaia di euro. Questi modelli sono generalmente più compatti e leggeri, ideali per chi cerca una soluzione pratica e maneggevole.
Salendo di livello, troviamo le cippatrici professionali, progettate per un uso intensivo e per la lavorazione di grandi quantità di materiale legnoso. I prezzi di queste cippatrici possono variare da qualche migliaio di euro fino a diverse decine di migliaia di euro, a seconda delle caratteristiche tecniche e delle prestazioni offerte.
Le cippatrici per trattore, invece, rappresentano un investimento più consistente, con prezzi che possono superare i 10.000 euro. Tuttavia, queste macchine offrono una potenza e una versatilità senza pari, rendendole ideali per l’utilizzo in ambito agricolo e forestale.
Infine, non dimenticate di valutare il vostro budget e di confrontare i prezzi di diversi modelli prima di effettuare l’acquisto. Infatti, la scelta della cippatrice giusta richiede un’attenta valutazione delle proprie esigenze e delle caratteristiche tecniche dei diversi modelli disponibili sul mercato.